Un paio di anni fa, un'amica mi ha raccontato di una sua relazione tossica. Era cominciata come iniziano la maggior parte delle relazioni tossiche: con il lovebombing. Era poi degenerata in gaslighting, con lei, chiamiamola Anna, che per un anno e mezzo ha avuto paura di essere impazzita, e ha smesso di capire il proprio mondo, vedendolo solo come lui lo dipingeva per lei. Anna era già una donna adulta, e non conoscere queste situazioni l'ha resa vittima di un uomo che diceva di amarla, ma voleva solo controllarla. Anna, con l'aiuto di una psicologa esperta, è riuscita ad allontanarsi dal suo fidanzato, e piano piano a ricostruire la sua vita.
Sembra che ogni giorno leggiamo di donne (o, seppur più raramente, uomini) cadere vittime di coloro che dicono di amarle. L'obiettivo di questa parte dei nostri corsi è dare ai ragazzi (e agli adulti) gli strumenti per riconoscere negli altri e in loro stessi eventuali campanelli d'allarme in tempo per allontanarsi prima che si formi un'ossessione pericolosa, prima che entrino in una relazione tossica. Il modo migliore di proteggerli è informarli, insegnando loro a distinguere tra amore intenso ed amore tossico.
Il lovebombing, manifestazione d'amore romantico spropositata, all'inizio di una relazione, che favorisce l'abuso che troppo spesso vi fa seguito.
Il gaslighting è quando qualcuno manipola un'altra persona portandola a dubitare la propria percezione della realtà.
A lungo termine, la vittima smette di fidarsi di se stessa, fidandosi di più di chi la sta manipolando, e spesso isolando dagli amici e dalla famiglia.
La Dottoressa Ramani spiega il lovebombing, manifestazione d'amore romantico spropositata, all'inizio di una relazione, che favorisce l'abuso che troppo spesso vi fa seguito.